inventInventare sembra essere una peculiarità degli esseri umani.

Sebbene non sia completamente d’accordo con questa supremazia dell’homo sapiens, l’atto creativo fa parte da sempre della mia vita.

All’interno della mente si avvicendano due modalità di pensiero. La modalità standard, chiamata a svolgere i compiti della quotidianità e della vita sociale. La modalità creativa, libera di immaginare soluzioni innovative e prodotti originali da inventare e sperimentare.

Ovviamente non mi è consentito scegliere quale delle due parti abbia il permesso di emergere in un dato istante e questo causa situazioni imbarazzanti, difficili da gestire.

Per esempio quando sono in coda per uffici, quasi subito comincio a esplorare l’ambiente circostante, ricco di spunti creativi. Ogni luogo sembra animato da una realtà sovrapposta, in cui si manifestano oggetti nuovi per migliorare gli arredi, snellire i processi, arricchire la luce e i suoni. Anche il volto dei miei simili porta un flusso di emozioni e idee che spesso danno origine a occhiate interrogative (guardare qualcuno e un tabu consolidato). Quando arriva il mio turno ci vogliono alcuni secondi per tornare con i piedi per terra, si sta così bene con la testa fra le nuvole…

La sferza della quotidianità mi ha educato a tenere sotto controllo questi guizzi creativi, in favore di un aplomb più sobrio e controllato. Ma dentro di me si agitano molteplici trame volatili, pronte a generare fiumi di grafici e descrizioni operative.

Ho sempre divorato libri di scienza e tecnologia, ma nel corso degli anni mi sono avvicinato alla filosofia e ai temi dell’economia. Per non parlare delle discipline olistiche e quantistiche, vera pacchia per chi ha una mente creativa. 

Questa varietà di informazioni mi ha fatto apprezzare linguaggi diversi e punti di vista originali sulla vita e sulle necessità umane. Siamo sempre pronti a evolverci, per raggiungere nuove consapevolezze e trascendere i limiti fisici della nostra fragile natura.

A differenza degli artisti propriamente detti (pittori e scultori) nel mio laboratorio uso altri attrezzi: saldatore, oscilloscopio, stampante 3D, computer e CAD. La formazione scientifica mi aiuta nell’assemblaggio di strumenti nuovi, sistemi audio e strumenti di riequilibrio vibrazionale. Ogni invenzione mi permette di affrontare nuove sfide, per dare vita a oggetti che per molto tempo hanno dimorato nella vivida immaginazione di una mente in viaggio.

Inventare e immaginare rappresenta anche un potente ausilio per superare giornate e periodi non sempre piacevoli. All’occorrenza, si può percorrere la scala a chiocciola dei propri pensieri e salire al piano di sopra, dove la vista è gradevole e l’aria è più pura.

La mia vita di inventore