Libro bellissimo, scritto da Stephen King, destinato a tutti coloro che desiderano approfondire il tema della scrittura. Titolo “On Writing”, in italiano “Sulla Scrittura”. Sottotitolo eloquente: “Autobiografia di un mestiere”.

La felice impostazione di questo libro è proprio nel taglio dato alla narrazione, la vita dell’Autore descritta nel contesto della sua professione, con i toni chiari e scuri del difficile esordio, senza trascurare l’ambito familiare (l’amore per la moglie, sua Lettrice Ideale, la madre lasciata dal marito, le dipendenze, l’incidente) e i dolori che lo hanno forgiato. Questo approccio confidenziale, guida il lettore verso una maggiore consapevolezza del mestiere di scrivere. Una passione gratificante e in molti casi salvifica, ma solo a patto di mantenere il rigore di scrivere ogni giorno 2500 parole, fare una prima e una seconda stesura, asciugare il testo, immaginarsi il L.I. (Lettore Ideale) che dovrà entrare nel nostro universo narrativo.

Durante la lettura di On Writing si comprende che molte storie narrate dall’Autore, sono frutto del suo vissuto quotidiano, intuizioni fugaci che innescano una vera e propria esplosione di lettera scritta. Un messaggio importante riguarda lo scrivere ciò che concosciamo (con ulteriori abbellimenti di fantasia, ovviamente), perché solo la nostra esperienza può permetterci di mettere a fuoco una storia credibile. E nessuna esperienza di vita è banale, se riusciamo a inserirla in una narrazione.

Ho sottolineato numerosi passaggi di questo libro, in questa sede vi riporto un personale adattamento, lasciandovi alla lettura del testo originale:

  • Scrivi la prima stesura per te stesso, la seconda stesura per i tuoi lettori
  • Se credi nel tuo libro, non ti fermare anche se ti sembra un lavoro impossibile
  • La scrittura è una forma di telepatia, tra l’autore e il lettore
  • Abbiate rispetto per ciò che scrivete, fatelo con onestà
  • La vostra attrezzatura base è: vocabolario, grammatica, stile
  • Non cercate un linguaggio elaborato, cercate un linguaggio che vi somiglia
  • Nessuno può scrivere se non legge molto, l’Autore ne legge 80 ogni anno
  • Scrivete il genere che amate leggere
  • Attenti a strutturare bene i dialoghi
  • La trama non è importante quanto la qualità della scrittura
  • La ricerca del vero è meno importante della ricerca dell’emozione
  • Se volete presentarvi a un editore, scrivete una buona lettera di presentazione

Alla fine del testo è presente una preziosa selezione di libri da leggere, consigliati direttamente da S. King. Anche questo è un valore aggiunto del libro.

L’edizione che descrivo, edita nella collana PickWick (case editrici Piemme e Sperling & Kupfer) conta 283 pagine, cui vanno aggiunte altre sei pagine di prefazione (ben tre prefazioni brevi) e la notevole introduzione di Loredana Lipperini (scrittrice, giornalista e conduttrice radiofonica).

Ho solo sbirciato la versione in lingua originale (non facile), ma ritengo che la traduzione di Giovanni Arduino (a sua volta scrittore di narrativa) sia molto efficace e scorrevole.

Per chi non conosce Stephen King, fornisco qualche breve coordinata. Scrittore e sceneggiatore statunitense, originario del Maine (regione al confine col Canada, affacciata sull’oceano Altlantico), classe 1947, segno zodiacale Vergine. Il suo genere letterario prevalente è il thriller horror, con elementi di fantascienza, fenomeni sovrannaturali, crimine e violenza, analisi spietata e lucida dell’animo umano. Dalla sua penna sono nati capolavori del cinema come Cell, La macchina infernale, Misery non deve morire, Le ali della libertà, Shining e molti altri.

Leggere On Writing mi ha fatto comprendere che la scrittura è una forma di comunicazione che tocca le corde più profonde dell’umanità. Bisogna approcciarla con rispetto, senza inseguire la fama e il successo immediati, senza abbattersi per i numerosi rifiuti delle case editrici. Il premio è toccare la sensibilità del famoso L.I. che ognuno di noi può immaginare, per tenerlo con noi nelle pagine della nostra opera, per arricchire la sua immaginazione e rendere il nostro mondo parte del suo mondo.

On Writing